'Sharon vuole sterminare i palestinesi come ha fatto Hitler. Quello che sta avvenendo a Gerusalemme - afferma Elisa Springer - non ha niente a che vedere con la religione. Nessuna religione puo' permettere di uccidere un altro essere umano'.
L'ex deportata, autrice del best seller 'Il silenzio dei vivi', vede nella politica israeliana altri pericoli. 'Quello che sta avvenendo in Palestina - dice- non fa altro che fomentare nel mondo l'odio antisemita perche' la gente non sa che non tutti gli ebrei sono israeliani e non tutti gli israeliani sono come gli ebrei. Io - dice - non mi sento di essere ebrea come lo e' Sharon e i suoi seguaci. Cosi' come sono convinta che molti israeliani non la pensano come Sharon. L'odio - continua l'ex deportata - si trova ovunque, anche tra i palestinesi ecco perche' deve essere il mondo intero a mettere pace tra i due popoli'.
Ci stanno tentando in molti, da troppi anni, senza, pero', riuscirci. Cosa si puo' fare?
'Io non leggo molto i giornali pero' non ci vuole molto per capire da dove si deve partire. Se il problema e' nato dall'occupazione israeliana dei territori palestinesi, allora e' giusto iniziare da li': liberare i territori occupati e sedersi attorno ad un tavolo per discutere. Con le armi, invece, non si fa altro che fomentare odio e morte'.Gerusalemme e' sotto assedio, i villaggi palestinesi sono occupati, i morti non si contano.
A lei che ha vissuto la guerra, cosa le ricorda?
'Mi fa pensare che l'odio non e' mai terminato. Prima i nazisti avevano studiato un piano per eliminare intere razze. Non solo ebrei, ma anche zingari, omosessuali, prostitute. Quella era pura follia nazista organizzata e studiata scientificamente. Oggi si fa altrettanto, ma senza un disegno chiaro se non quello dell'odio dell'uomo contro un altro uomo. Oggi in Palestina, ieri in Afghanistan, prima ancora in Bosnia e poi gli attentati contro l'America, i kamikaze e cosi' via. Tutto questo e' solo odio, non religione'.
Pero' dietro tutta questa violenza c'e' sempre una simbologia religiosa. La stella di Davide, Allah, ad esempio.
'Esiste un unico Dio che non puo' volere tutto questo. Non puo' essere Dio a volere quello che sta facendo ora Sharon o quello che hanno fatto i terroristi arabi. Lui vuole fare ai Palestinesi quello che il nazismo ha fatto a noi ebrei: li vuole eliminare fisicamente. Un vero Credente deve saper tendere la mano ai piu' deboli ma mi accorgo che non e' cosi': sono sempre i pochi che con la violenza comandano sui tanti. Se ci fosse ancora Rabin non sarebbe accaduto tutto questo. Lui avrebbe portato la pace e non la guerra. Ora deve pensarci il mondo intero ma non i capi di Stato ma i cittadini. Spetta ai sindaci dei Comuni di tutto il mondo mettere fine alla guerra che rischia di coinvolgere la Terra'.
Nata a Vienna il 12 febbraio 1918 da un famiglia di ebrei di origine ungherese, Elisa Springer, autrice del libro-diario 'Il silenzio dei vivi', e' stata compagna di baracca di Anna Frank ad Auschwitz. Dopo la liberazione dal campo di concentramento, lascio' Vienna per vivere in Italia, a Manduria, nel tarantino, dove sposo' uno del luogo che aveva conosciuto a Milano. Per mezzo secolo aveva mantenuto il segreto della sua prigionia anche al suo unico figlio, Silvio, morto recentemente per un'improvvisa malattia. Per cinquant'anni aveva nascosto sotto ad un cerotto il numero di matricola che le fu tatuato sull'avambraccio il giorno del suo ingresso nell'inferno di Auschwitz. Ora vive in giro per l'Italia a raccontare la sua esperienza di deportata e a promuovere una fondazione intitolata a suo nome. 'Ai giovani che incontro - dice - porto la mia voce per far capire loro che tutto cio' che e' stato deve essere ricordato perche'serva a costruire un mondo migliore. Senza piu' guerre'.(2003)